Turisti mai per caso!
Possono esistere delle circostanze per le quali al cane non è concesso seguirci. Ogni proprietario ha la facoltà di valutare e decidere cosa è meglio per il proprio cane, una cosa è certa: all’abbandono ci sono molte alternative!
Esistono pensioni, asili, centri di educazione che offrono il servizio di custodia degli animali; forse anche famigliari o amici potrebbero essere d’aiuto qualora non si possa portare il cane con noi.
Tuttavia, se manca la volontà di volersi organizzare, abbandonare lungo una strada o davanti ad un canile il proprio cane sembra risultare l’orribile via più facile.
Durante le vacanze/trasferimenti, ammesso che si voglia e possa portare il cane assieme, la possibilità di trovare una sistemazione è possibile.
Sono sempre di più le strutture ricettive (appartamenti, hotel, campeggi) che accettano animali.
Concordo sul fatto che, a volte, non sia così semplice scovare delle strutture: sia che accolgano serenamente animali e sia che riescano a conciliare le esigenze di tutti gli elementi del gruppo. Certamente, è richiesto adattamento, assieme ad una certa flessibilità e disponibilità a variare se necessario la destinazione o la prenotazione finale che ci si era prefissati.
Nella ricerca della destinazione ideale, ci si può affidare ad agenzie specializzate oppure (per le persone più tecnologiche) ricercare tra i vari siti esistenti.
Strutture pet friendly
Albergo e hotel
Ci sono strutture alberghiere pet friendly che riservano una parte delle camere esistenti, ai soli ospiti che pernottano con il cane: solitamente vengono proposte senza moquette, con balconcino, con ciotole o cuscino a disposizione e sono soggette ad una pulizia più specifica.
Ma non è tutto: ci sono hotel che dispongono anche di una sala per i pranzi/cene riservata agli ospiti che desiderano o che hanno la necessità di avere il cane sempre accanto; possono esserci presenti anche delle apposite aree verdi esterne (nelle quali si può accedere liberamente con il cane in sicurezza) oltre alle piscine ad uso riservato dei cani!
Un servizio a mio avviso molto utile, che ho avuto modo di conoscere presso un hotel, è di registrare al check-in tutti i dati del cane e di comunicarli alle associazioni e strutture limitrofe; ad esempio uffici del turismo – servizio forestale – canile – enti di recupero degli animali – ecc… Nel caso il cane venga smarrito e recuperato da uno di questi enti predisposti (o da un privato che in ogni caso si rivolge ad un’ente di questi citati) immediatamente si riesce a risalire al proprietario e all’hotel nel quale alloggia.
Campeggio
Se si opta per un campeggio, invece, la presenza del cane deve essere autorizzata.
Di norma ci sono alcuni locali nei quali si può alloggiare con il cane; anche nel campeggio, giustamente, c’è un apposito regolamento da rispettare che prevede di circolare con il cane al guinzaglio, di raccoglierne le deiezioni, di presentare il libretto delle vaccinazioni e di evitare di frequentare con il cane i luoghi comuni del campeggio o situazioni nelle quali la presenza del cane limita la libertà e la sicurezza degli altri ospiti.
Appartamento
L’appartamento, probabilmente, è la soluzione che permette maggiore garanzia di accomodare tutta la famiglia.
Il locatore ci informa sull’accettazione o meno degli animali ma in linea di massima, in appartamento, gli animali vengono accettati. In ogni caso, è nostro dovere gestire il cane con responsabilità e rispetto nei confronti degli ambienti interni/esterni ed eventuale vicinato.
Cosa serve per andare all’estero con il cane
Per poter varcare i confini degli stati europei, generalmente, per il cane sono richiesti:
· vaccinazione antirabbica
· passaporto
· microchip (o tatuaggio) regolarmente registrati
· libretto sanitario nel quale sono registrati vaccinazioni e trattamenti antiparassitari effettuati
Io vi consiglio, tuttavia, di informarvi con particolare attenzione sulle eventuali diverse normative che possono essere presenti nel paese di destinazione: questo per evitare spiacevoli disagi e incomprensioni alle frontiere.
Nel prossimo articolo parleremo dei cani on the road!
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SII INTRAPRENDENTE ED ORIGINALE!
COSA TI STA IMPEDENDO DI REGALARE, AD UN TUO AMICO O CARO, UN’ESPERIENZA CINOFILA?
Caro lettore,
se stai leggendo questo articolo è perchè stai scegliendo o hai già scelto anche TU, di fare parte di una community mirata e dedicata al benessere del cane e di chi lo gestisce. E voglio ringraziarti, nonché complimentarmi con te, perchè hai scelto di fare la differenza con il tuo cane.
Non vuoi essere un proprietario qualunque, che si accontenta di quello che spontaneamente il cane sa fare, giustificando tutto con la solita fastidiosa frase “ma vabbé, non mi crea grossi problemi. Tira al guinzaglio, ma non esageratamente. Abbaia sì, ma è normale, è un cane!”…
Eh no, tu e il tuo cane siete diversi. Sapete che è necessario che impariate entrambi a conoscere il vostro diverso modo di comunicare; sapete quali sono i vostri limiti e i vostri punti di forza; vi dovete riconoscere nei vostri rispettivi ruoli e questo Vi rende Onore.
Permetti ad un amico di entrare nella community del centro cinofilo, di farsi delle domande su cose che dava per scontato, di vedere con altri occhi il suo cane, di rimettersi in gioco e dirsi “ma allora il fratello della sorella della mamma dell’amico di mio cugggggino si sbagliava?”
Invitare a partecipare ad attività in un centro cinofilo come il mio, dove l’addestramento resta fuori ed entrano in campo solamente RELAZIONE – COMPRENSIONE – CONOSCENZA, non è regalare un pacchetto:
è regalare la possibilità di vivere un’esperienza fisica e mentale, perchè diciamocelo chiaramente… quante volte durante le lezioni, si arriva sicuri di tutto, infreddoliti e pure scocciati?
E si esce in maniche corte, sorridendo, sudando, stressati ma anche rinnovati?
Molte persone non sono a conoscenza, o ignorano l’importanza dell’educazione al cane, o non ne hanno la possibilità economica, purtroppo.
COSA TI IMPEDISCE, PERTANTO, DI REGALARE QUESTA POSSIBILITA’ A CHI IGNORA O NON SA O NON PUO’?
Se hai già frequentato le mie lezioni, hai sicuramente ben chiaro come l’equilibrio nel cane si raggiunga lavorando su vari aspetti del suo essere:
– la valutazione scritta del cane, in primis
– la socializzazione correggendo ringhi – morsi – minacce agli altri cani e persone; aumentando la tolleranza e l’accettazione degli altri cani che si incontrano; rendendo il cane abile e sicuro a gestirsi le interazioni
– la docilità (comandi – richiamo – condotta) per far accettare al cane di essere guidato da Voi
– la socialità per fare in modo che il suo assetto di fronte alle situazioni nuove sia sempre positivo
– le esperienze socio-relazioni grazie alle attività ludico-sportive e alle gite in famiglia che vengono proposte al cane, alle situazioni sociali alle quali lo farete partecipare
Perchè la valutazione? Perché io non lavoro a caso! È importante capire su quale aspetto il cane necessita di essere rinforzato e migliorato: questo è il mio ruolo.
Se hai dubbi su quale opportunità regalare ad una persona alla quale ci tieni, sapendo che ha bisogno di un aiuto con il suo cane, lascia a me valutare la situazione.
Lei presenterà la carta che le avrai consegnato (cartacea o anche digitale) e penserò io a tutto: valuterò il cane, la situazione educativa e relazionale, i punti di forza e i punti carenti; di conseguenza, inizieremo con le attività più idonee, permettendo a questa persona di cambiare la prospettiva, magari ribaltare tutta la gestione “comfort” che aveva fino a quel momento per iniziare a stupirsi!
E il tutto Grazie a te!
Arrivato a questo punto…
O vuoi optare per un regalo standard, magari materiale, e può darsi anche superfluo…
Oppure decidi di supportare una piccola realtà del tuo territorio, che ti permette di regalare un’esperienza originale, utile, che può prevenire anche situazioni pericolose.
TU, FORSE, HAI GIA’ SCELTO DI ESSERE INTRAPRENDENTE PER E CON IL TUO CANE: ORA PROVA AD ESSERLO ANCHE PER ALTRI, CHE ANCORA NON CONOSCONO QUESTA POSSIBILITA’.
I buoni regalo sono personalizzabili
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La Topognosi
Quando ci muoviamo nel mondo con il nostro cane, diamo per scontato che camminare su asfalto, legno, ghiaia, terra, pavimenti di marmo, grate, erba al cane piaccia e sia un comportamento assolutamente normale. Per noi forse, ma non per il cane. Quanti cani si bloccano davanti alla grate che costeggiano i supermercati, i parcheggi? O sopra a piccoli ponti? O fanno i bisogni solo sopra determinate superfici?
Per questo motivo il centro cinofilo ha appena allestito una nuova area esterna, recintata con una staccionata di legno.
Al suo interno sono state organizzate delle superfici diverse, apparentemente molto semplici…
Cosa è la topognosi?
Si intende un percorso di Socializzazione Ambientale composto da diverse superfici irregolari sopra alle quali il cane può camminare, prendere familiarità e abituarsi a colori e materiali che potrebbero presentarsi sotto le sue zampe in qualsiasi momento.
Perchè è utile la topognosi?
Perchè permette al cane di vivere un esperienza a 5 sensi!
Camminando sopra alle diverse superfici, si creano contatti con materiali molto diversi tra loro; inoltre, ogni materiale, da origine a rumori diversi. Ogni materiale viene annusato dal cane e a volte anche marcato o assaggiato (per rilevarne meglio le particelle olfattive).
Visivamente, per il cane, è un continuo elaborare l’ostacolo proposto per capire da che parte sia meglio affrontarlo e superarlo.
La mente e le emozioni!
Anche la mente è coinvolta a tutti gli effetti! Ogni singola “tappa-ostacolo” rappresenta per il cane un’occasione per elaborare strategie vincenti che gli permettano di passare oltre. Ed è fondamentale che tutta questa esperienza sensoriale, venga accompagnata da emozioni positive, rinforzi e un corretto nostro mood calmo ed empatico.
Con questa attività andiamo ad aumentare le esperienze del cane, gradualmente e positivamente; rinforzeremo l’autostima, grazie ai piccoli successi che il cane con il nostro aiuto, riuscirà a superare. Il cane, durante questa attività perlustrerà l’area ma dovrà anche essere focalizzato sui nostri rinforzi.
Senza dubbio, la topognosi, ci permette anche di allenare l’equilibrio, soprattuto in cani di stazza grande: aumentando nel cane la consapevolezza del suo corpo, gli permettiamo di acquisire fiducia e lo rendiamo abile a muoversi in compagnia del proprietario in città e in tutti quegli ambienti che nascondono insidie quali grate, scale, superfici riflettenti.
NB: i cani di taglia maggiore, purtroppo (a causa della loro veloce crescita fisica), non avendo fin da subito un buon controllo degli arti e una buona percezione del proprio corpo, hanno la tendenza ad evitare queste superfici e con il tempo una maggiore probabilità di sviluppare fobie.
A quali cani quindi è utile proporre la topognosi?
> ai cuccioli, per aumentare la loro esperienza ambientale
> ai cani grandi (e non solo) che hanno una bassa percezione del proprio corpo
> ai cani con poco equilibrio
> ai cani che presentano paure , insicuri e troppo centrati sul proprietario
> ai cani che amano eseguire ricerche olfattive
> ai cani con poca fiducia verso il proprietario
> ai cani che vogliono divertirsi, provando un’esperienza diversa
Ê un’attività che amo particolarmente, perchè con poche semplici cose, si possono far superare grandi ostacoli mentali ai cani. Con soddisfazione da parte non solo del cane ma, anche del suo conduttore!
A questo punto, non ci resta che provarla!
Ketty
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Le motivazioni di razza e l’appagamento comportamentale nel cane
Un mio amico ha un ottimo cane da guardia. A ogni rumore sospetto, lui sveglia il cane e il cane comincia ad abbaiare…
Buongiorno Lettore,
ti sta interessando l’argomento?
Ho voluto approfondire le motivazioni di razza, per darti ulteriori conoscenze e materiale per poter analizzare meglio il tuo amico a quattro zampe.
Come ben sai, l’educazione e l’addestramento non sono tutto, alla base ci deve essere sempre una conoscenza del cane, una comprensione e tanto tanto amore.
Il primo passo per la conoscenza e la comprensione, è entrare nel mondo degli istinti genetici del cane.
Le motivazioni di razza
– Predatoria: indirizzarsi verso oggetti in movimento e raggiungerli
– Territoriale: difendere territorio o ambiente circoscritto
– Protettiva: difendere un affiliato o un cucciolo
– Competitiva: confrontarsi o gareggiare
– Possessiva: mantenere il possesso di un oggetto
– Sillegica: raccogliere o portare oggetti in un nascondiglio o cuccia
– Perlustrativa: esplorare un ambiente e mapparlo
– Di ricerca: cercare oggetti – sostanze – persone nascoste
– Di corteggiamento: attirare un partner sessuale
– Cinestesica: fare movimento, correre, saltare, nuotare
– Esplorativa: analizzare un oggetto nei dettagli
– Epimeletica: aiutare e accudire un compagno
– Et-epimeletica: chiedere l’aiuto o lasciarsi accudire da un altro soggetto
– Somestesica: esplorare il proprio corpo
– Collaborativa: fare un’attività con un partner o un gruppo
– Comunicativa: esprimere uno stato o indicare qualcosa
– Affiliativa: far parte di un gruppo ristretto
– Sociale: raggiungere un posizionamento all’interno di un gruppo di conspecifici e/o eterospecifici
Come si valuta un cane? (altro…)
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Come favorire l’ascolto del cane
“Dio non ha dato la parola ai cani, per non mettere in difficoltà l’uomo!…”
Nell’articolo precedente, , abbiamo capito come sia importante ogni espressione, come e dove ci posizioniamo rispetto il cane, il tono della voce.
Ma come possiamo fare perchè questa nostra comunicazione efficace, venga recepita dal cane?
Ogni cane affida il proprio ascolto ai suoi svilupatissimi sensi; una corretta percezione delle situazioni, permette all’animale di muoversi con sicurezza, di affrontare con una certa fermezza determinate situazioni e magari, anche di anticipare certi movimenti.
Il nostro compito di bravi proprietari, è quello di aiutare il cane a sapere cosa si deve aspettare da determinate situazioni, a capire le nostre intenzioni e la nostra comunicazione, aiutarlo nella percezione degli eventi.
1) Date importanza alle piccole e specifiche situazioni, premiando la corretta interpretazione che il cane da. In base a come si comporta, come reagisce, come partecipa attivamente. Ricordandovi le regole di una sana comunicazione.
2) Rinforziamolo nei piccoli comportamenti che propone nelle situazioni.
3) Permettiamoli di poter attivare i suoi sensi. Deve poter sentire, odorare, gustare, toccare, vedere. Annusare per il cane è fonte di calma, di concentrazione, di raccolta informazioni.
Se il vostro cane, un giorno, sembrerà distratto e non vi ascolterà… non arrabbiatevi urlandogli il comando in modo imperativo. Ma provate a proporgli una piccola ricerca olfattiva, forse avrà bisogno di distendersi e staccare un pò la testa.
4) Utilizziamo delle parole chiave per ogni situazione. Ad esempio pappa, cuccia, guinzaglio, pallina. Ed usiamole nel contesto corretto, con il tono coerente. Non abusiamo delle parole chiave, per evitare di creare errate associazioni di comprensione.
Esempio: devo dare la pappa.
– Dirò Pappa e il cane arriva.
– Non dirò “la pappa te la preparo più tardi” perchè creo aspettativa nel cane, il quale riconosce solo la parola pappa e si attende la pappa. Non ricevendola, non capirà il senso della nostra comunicazione.
5) Coinvolgiamo il cane in tutte le piccole quotidiane situazioni, nelle quali è possibile e sensato che avvenga. E le arricchiamo di parole chiave e rinforzi.
L’insieme delle conoscenze acquisite dà luogo, infatti, a un piano d’esperienza che sarà utilissimo al cane in ogni situazione uguale o simile a quella che gli facciamo vivere.
Che cosa danneggia la percezione che il cane ha della situazione e di noi in quel momento?
La nostra incoerenza in termini di toni, prossemiche, mimiche, posture, rinforzi, forzature.
E poi?
1) Non permettergli di annusare e per il tempo che ritiene opportuno.
2) Portare il cane in contesti fastidiosi per lui.
Ad esempio in profumeria.
La vostra esigenza sarà di fermarvi, annusare, scegliere e vi servirà del tempo.
Il cane è probabile che vi tirerà per uscire, oppure marcherà, oppure iniziera a rotolarsi a terra, oppure emetterà una serie di starnuti.
Va capita la sua diversa prospettiva e percezione, non va obbligato a comportarsi come, un umano, in quel contesto, trova educato e coerente.
3) Cercate di favorire sempre le emozioni positive.
I comportamenti manifestanti le emozioni che il cane vive in una determinata situazione e le reazioni/comunicazioni che noi abbiamo di conseguenza, lo portano ad una determinata percezione e associazione.
Lo stress ci può essere, l’importante è che si tratti di uno stress positivo che porti un arricchimento, una crescita, un miglioramento nel cane.
Ketty
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Quale è il modo migliore di comunicare con un cane?
Dagli animali, impariamo la dote fondamentale del non parlare. A sproposito. (R.Z.)
Caro lettore,
in questo articolo vorrei approfondire l’argomento della comunicazione tra uomo e cane.
Saper comunicare con un cane, è il perno di tutta la convivenza con lo stesso; due esseri diversi, che si ritrovano a condividere spazi, risorse e momenti di quotidiano, parlando una lingua completamente diversa tra loro.
Un proprietario, normalmente, utilizza (ed è errato) per lo più una comunicazione umana, di tipo verbale: con tutte le conseguenze e difficoltà del caso. Il tono della voce, i gesti che accompagnano le parole e tutto un corollario di dettagli che il cane coglie ma, spesso, male interpreta.
Il cane vive, invece, un mondo di odori e segni dai molteplici significati.
Urlare al cane non è un modo efficace di farsi ascoltare: si crea tensione e si perde credibilità. Il cane ha bisogno di una guida ferma e sicura, non isterica!
Il linguaggio del corpo
Alcune modalità di comunicare con il cane, efficaci e consigliate, alle quali prestare attenzione sono:
la postura: come ci posizioniamo rispetto al cane. Una richiesta eseguita in piedi, o seduti, chinati in avanti o all’indietro, cambia completamente la sua probabilità di venire compresa dal cane
La prossemica: dove ci posizioniamo rispetto al cane. Di fronte, dietro, di lato.
La nostra prossemica, ad esempio, quando stiamo per incontrare un altro cane, può dar luogo a reazioni opposte da parte del nostro cane, verso l’altro.
La cinetica: come ci muoviamo rispetto al cane. Velocemente o lentamente, con una traiettoria diretta oppure curva. Mai dirigersi verso un cane direttamente, potrebbe interpretare in modo errato le nostre intenzioni.
La gestualità: come muoviamo braccia, mani.
L’insieme dei gesti: quali comportamenti eseguiamo con il resto del corpo, durante il gesticolare.
Le espressioni: le mimiche del nostro viso.
Non diamo per scontato che la nostra comunicazione sia efficace e che il cane la debba comprendere sempre.
Durante le lezioni sui comandi, quante volte ribadisco l’importanza di usare il giusto tono della voce, abbinato ad una specifica postura?
Durante i gruppi di condotta, l’attenzione a come si gestisce il guinzaglio per evitare di inviare messaggi errati?
La differenza nella relazione con il nostro cane, la può fare prima di tutto la qualità della nostra comunicazione nei suoi confronti.
A seguire l’ascolto.
Ketty
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Antiparassitari e incombenze preventive
Ma la fialetta quando la devo iniziare? Come va messa? Ma collare va bene ugualmente?
Prodotti consigliati per la prevenzione dei nostri animali
Per prevenire e proteggere i nostri animali, è opportuno ricorrere ad alcuni prodotti repellenti. Nel mercato ce ne sono molti, chimici o naturali, in entrambi i casi molto efficienti.
Alcune aziende hanno creato una linea di prodotti naturali, idonei sia per il cane che per il gatto: attenzione: molti prodotti chimici adatti al cane, possono rivelarsi letali per il gatto.
Prodotti a base di Olio di Neem
1- Lozione: crea un effetto barriera generale su tutto il corpo del soggetto, grazie alla sua speciale formula a base di olio di Neem, olio di wintergreen e glicerina. Senza controindicazione alcuna per persone, ambienti o altri animali.
2- Collare barriera: esiste nel mercato il collare barriera, le cui sostanze si sprigionano a contatto con il calore del cane.
Il collare rilascia un gradevole odore e rende il pelo brillante.
3- Fialette spot-on all’olio di Neem: pratiche da utilizzare, garantiscono un effetto immediato su cani e gatti.
L’antiparassitario a base di olio di neem, ad oggi, sembra essere uno dei più efficaci rimedi naturali contro pulci, zecche e flebotomi.
La durata dell’efficacia solitamente indicata nella confezione, per una fialetta, ad esempio, è inferiore al mese (come normamente indicato dagli antiparassitari chimici); ma, raramente da luogo a reazioni allergiche e i parassiti ne sviluppano più difficilmente resistenza.
Prodotti chimici
Anche per questa categoria ci sono decine di aziende che immettono nel mercato prodotti sempre nuovi e più efficaci.
Generalmente si basano su diversi principi attivi e sono disponibili, come per i naturali, in fialette/collarini/pastiglie.
Hanno bisogno di maggiore attenzione nella loro applicazione che, per quanto non sia invasiva, deve essere però accuratamente localizzata solo alla base del collo del cane, per evitare che lo stesso riesca a leccare il prodotto.
Può essere letale per eventuali gatti presenti.
La soluzione migliore, a mio avviso, è la combinata di un prodotto naturale con uno chimico, per evitare resistenze da parte dei parassiti e per avere un maggiore spettro di azione.
Quali incombenze annuali non bisogna dimenticare
Per tutto l’anno il cane deve essere coperto dall’azione di un antiparassitario chimico o naturale o entrambi, applicato come indicato dalle istruzioni contenute nella confezione.
Ricordarsi la vaccinazione. Ad ogni vaccino, il veterinario timbrerà il libretto sanitario del cane e indicherà la dose successiva.
Provvedere alla prevenzione della filaria, come indicato dal vostro veterinario. Può essere possibile con una puntura a copertura annuale o con una pastiglia, in base al cane e alla sua età il veterinario vi darà indicazioni sulla migliore modalità
Non dimentichiamoci della leishmania. Esiste sia il test, sia il vaccino. Non sottovalutiamolo assolutamente.
Personalmente, inoltre, vi consiglierei (anche se il cane sta bene) di non lasciare mai trascorrere troppo tempo senza effettuare un test feci/sangue al cane. È importante per avere conferma del suo stato di salute.
Per ogni dubbio o approfondimento, contattate il vostro veterinario di fiducia.
Chiaramente, per ogni cane possono esserci ulteriori incombenze; questa newsletter vuole solo essere un riepilogo di quello che, di base, non dovrebbe mancare.
Ketty
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Il cane sta bene in giardino?
Ma il mio cane ha il giardino e sta bene, non ha bisogno di uscire… Ha un sacco di spazio per correre e fa le feste alla gente che passa! Sta sempre con il cane del vicino, è già socializzato… arghhhh
So già cosa stanno pensando molti di voi 😉
Chi mi conosce o ha avuto modo di frequentare lezioni singole con me, avrà indubbiamente dovuto fare i conti con la scottante questione del giardino!
Ho ritenuto quindi opportuno condividere il mio personale pensiero in merito, con questo articolo.
Certamente non possiamo affermare che sia sbagliato disporre di un giardino o che non faccia bene al cane stare in giardino; dipende da come lo si vive.
Il giardino è una parte esterna dell’abitazione, terra neutra nella quale gli altri cani, di norma, non entrano a loro piacimento per marcare o giocare. Mi riferisco al giardino inteso come area recintata e privata.
A tal proposito cerchiamo di avere l’accortezza di controllare periodicamente l’integrità delle reti/recinzioni, onde evitare che il cane abbia la possibilità di fuggire o altri cani di entrare nel suo territorio, soprattutto in presenza di cani di piccola taglia.
5 Vantaggi del giardino
· Il cane ha la possibilità di muoversi, correre, giocare in un’area recintata e sicura. Nel suo “territorio” può condividere da solo/con la sua famiglia/con gli altri cani, divertenti momenti di gioco. Soprattutto se ci sono anche bambini!
· Molte famiglie, grazie al giardino, possono decidere di installare delle piccole e pratiche piscine per permettere ai cani di rinfrescarsi nel periodo estivo.
· In giardino si possono effettuare delle ricerche olfattive ampie, iniziando a nascondere dei piccoli bocconcini; in seguito, si possono strutturare gradualmente delle ricerche più complesse di oggetti, giochi e cose personali; quale migliore modo per aiutare il cane a calmarsi, concentrarsi e passare del tempo di qualità con noi.
· Stare all’aria aperta è un ottimo toccasana per il cane e non solo.
· Possiamo avere anche un aspetto di difesa della casa e di avviso nel caso qualcuno cercasse di entrare nella proprietà. Attenzione a segnalare sempre la presenza del cane con apposito cartello visibile a tutti.
A questo punto vi vedo già che state sicuramente dicendo “Bene, tutti in giardino!” E invece no, rientrate subito e leggete il seguito…
6 Svantaggi del giardino concesso ad oltranza
· Spesso si abusa del giardino, considerandolo un surrogato della passeggiata. Errore!
Uno dei bisogni principali del cane è proprio quello di uscire in passeggiata non solo per fare movimento ma, soprattutto, per annusare.
Per il cane è un vero e proprio bisogno il camminare in luoghi nuovi, marcati da altri cani e raccoglierne le molecole odorose. Un viale alberato per il cane è paragonabile ad un interessante giornale ricco di nuove notizie!
In questo caso, avere un giardino, può essere pericoloso: perché ci si adagia sotto questo punto di vista; si rimandano le passeggiate pensando che comunque il cane è rimasto fuori e ha corso.
Ma l’atto di marcare va oltre alla pipì nel giardino: è un gesto di affermazione verso il mondo, come a dire io ci sono!
Annusando le marcature degli altri, il cane riesce a leggere ormoni e ferormoni; impara a fare i bisogni fuori dalla sua area privata; cresce anche in sicurezza, si inserisce nel mondo.
· La comodità del giardino ci porta a lasciare sempre il cane fuori da casa, ma non dimentichiamo che è un animale altamente sociale e, come tale, ha bisogno di vivere la casa e la sua famiglia.
Può trascorrere delle ore in giardino: ma non da solo. Non è più un vivere l’esterno in modo costruttivo: il prato o il cortile non possono sostituire i giochi con il proprietario e la relazione che con lo stesso si instaura.
· Per una questione di sicurezza personale si lascia il cane fuori in giardino anche di notte. Il giardino diventa un’arma a doppio taglio.
Per quanto possibile il cane di notte non dovrebbe restare fuori in auto-gestione.
Eventuali malintenzionati potrebbero infliggergli dolorose conseguenze.
Se vogliamo il cane da guardia, possiamo tranquillamente tenerlo in casa e ci avviserà spontaneamente con il suo abbaio al primo rumore sospetto che sente! Il cane che di notte dorme all’aperto (sperando gli venga fornita almeno una cuccia o un rifugio dentro alla quale difficilmente comunque entrerà) non riposa bene, non stacca completamente, come invece potrebbe fare se fosse in casa. In esterno il cane è sempre in uno stato d’allerta, vigile e può rafforzare dei comportamenti quali l’abbaio (inizialmente per rumori sospetti, poi per ogni minimo movimento o rumore).
· Altro punto debole del giardino è l’aspetto territoriale che si sviluppa nel cane. Se il tempo che passa in giardino da solo è troppo, inizierà a sviluppare non solo l’abbaio sempre più insistente ma, gradualmente, inizierà anche ad inseguire biciclette o pedoni che camminano vicino alla recinzione; potrebbe iniziare a ringhiare nel dubbio che qualcuno o qualcosa possa entrare nel “Suo” territorio.
Con il tempo potremo anche notare, la ripetizione di comportamenti stereotipati (come il percorrere sempre lo stesso tragitto in giardino); oppure scavare buche, mordere vasi e reti per la noia o per lo stress dovuto alla mancanza di un riferimento umano che si occupi di lui.
· La noia: il cane deve sapere gestirsi del tempo da solo grazie a dei giochi appositi che lo possono tenere impegnato.
Ma non è sufficiente.
Non pensiamo che il giardino sia un’alternativa alla noia o al rapporto con noi: NON lamentiamoci, se quando torniamo, il cane ha distrutto l’irrigazione, grattato con le zampe la porta d’entrata, mangiato il cuscino della cuccia, scavato buche in ogni dove. Iniziamo a farci qualche domanda.
· È esposto a rumori, situazioni di paura senza avere la possibilità di entrare in casa a rifugiarsi.
In particolare, in nostra assenza, il cane può iniziare lentamente a sviluppare delle fobie che, giorno dopo giorno, lo possono condurre ad uno stato di esaurimento al quale, nei casi più gravi, conseguono anche vere e proprie patologie croniche.
Consultare immediatamente un educatore e un veterinario nel caso si notino atteggiamenti strani nel proprio cane.
PS: Quanto sopra indicato chiaramente rispecchia la maggior parte dei cani in questione, non generalizziamo. E i “danni” o benefici che il giardino può arrecare sono molti di più! Questi sono solamente alcuni esempi.
L’umano e il giardino
Voi sareste felici di vivere tutto il giorno, e magari la notte, rinchiusi in un giardino? Credo che tutti saremmo felici all’inizio, quando si tratta di una novità da scoprire; poi la noia subentrerebbe e forse in qualcuno anche la disperazione.
Il cane ha bisogno di stimoli nuovi, di uscire, di annusare nuovi odori, di incontrare altri cani e persone! Ha bisogno di noi, del nostro affetto, del nostro tempo, degli spazi della nostra casa.
Il giardino è un ambiente positivo se vissuto con consapevolezza e responsabilità.
Il cane può, anzi, deve vivere il giardino! Ma il messaggio è di assicurarmi che questo non rappresenti per lui l’unica fonte di stimoli.
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A scuola di scodinzolio
Buongiorno caro lettore,
questa volta ti parlerò dello scodinzolio del cane.
Durante le attività sento spesso la frase “scodinzola, è felice”, “scodinzola è buono”, hhmm non è proprio così e quindi ho scelto di approfondire un pò l’argomento.
Anzitutto a cosa serve la coda al cane?
È uno strumento che serve al cane a comunicare e ad esprimere le proprie emozioni.
La coda varia a seconda del cane e anche in base alla sua selezione. Alcune razze possono nascere senza o con un piccolo pezzo di coda solamente.
Osservando alcune immagini di code o appendici caudali, riusciremmo in alcuni casi ad associarle ad una razza specifica, quindi è chiaro come siano un elemento anche di riconoscimento ed unicità.
Sapevi già che lupi e cani, hanno modalità molto simili di usare la coda?
Come si “LEGGE” la coda di un cane?
La coda non va mai considerata come uno strumento di comunicazione a sé stante; è sempre accompagnata da un preciso contorno di andatura, posizione delle orecchie, postura del corpo, espressioni del muso, vocalizzazioni ed emissione di odori.
Leggere il cane in tutte queste espressioni di comportamento, permette di farsi un’idea precisa dello stato emotivo, nel quale vegeta, in quel preciso momento, il cane. È l’insieme che conta.
Pensa ora a quale dramma vive un cane, al quale amputano la coda. O le orecchie.
Sarebbe costretto, con non pochi sforzi, a modificare il suo modo di comunicare con gli altri cani e con le persone, utilizzando altri parti del corpo, per compensare.
E le conseguenze? Gli altri cani potrebbero essere incapaci di capirlo.
Un articolo di ricerca del 2011, titolo Behavioural Responses of Dogs to Asymmetrical Tail Wagging of a Robotic Dog, ha evidenziato come la coda che scodinzola verso destra sia un segno di emozioni positive (calma), mentre quando si dimena verso sinistra esprime emozioni negative (ansia e aumento della frequenza cardiaca).Non trovi sia interessante? Sembra proprio che i cani si leggano così tra loro.
Sempre dallo stesso studio è emerso, ma non certo al 100%, che i cani non muovono intenzionalmente la coda per comunicare tra loro ma, più semplicemente, esprimono ciò che provano.
Alcune interpretazioni
Coda bassa: in generale, una coda posizionata verso il basso, quasi a voler sparire, indica insicurezza e nervosismo, ansia e disagio. Se rilassata, invece, indica tranquillità.
Coda verso l’alto: dipende se ferma o se scodinzolante.
1) Scodinzolante è positivo, è segnale di felicità e voglia di interagire.
2) Ferma: si intende una sorta di attesa, di studio delle mosse dell’altro. Dominanza. Imprevedibilità.
Coda a mezz’asta ferma: può indicare imminente volontà di attacco. Valutare la singola situazione.
L’altezza del posizionamento della coda e la frequenza dello scondinzolio sono tutte variabili da tenere in considerazione, assieme a tutto il resto, indicato precedentemente.
Una coda scodinzolante, a volte, è anche segnale di concentrazione. La si osserva durante le attività di attivazione mentale, ad esempio. Non siamo di fronte ad un soggetto per forza felice, ma concentrato che cerca di gestire le sue emozioni.
Una coda bassa, tra le zampe, non è solo paura: può essere anche una manifestazione di sottomissione attiva. Esempio: il nostro cane quando ci fa le feste, si fa piccolo piccolo, coda bassa, orecchie all’indietro e poi si spancia. È una forma di sottomissione, data dal rispetto dell’autorità che ha nei nostri confronti.
Ti è piaciuto l’articolo? Chiaramente l’argomento è molto vasto, ma qualche spunto di lettura del proprio cane lo ritenevo utile.
Alla prossima,
Ketty
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Perchè il cane si rotola sulle cose più puzzolenti e orripilanti?
Durante la mia quarantena forzata, ho letto un libro interessante e strano assai, dal mio punto di vista.
L’autore è niente popodimeno che Mark Bekoff: biologo, etologo, ecologista comportamentale e famoso scrittore.
Ha cofondato il Jane Goodall Institute of Ethologists for the Ethical Treatment of Animals, ed è Professore Emerito di Ecologia e Biologia Evolutiva presso l’Università del Colorado, Boulder.
In questo libro ha spiegato il perché di alcuni comportamenti dei cani, frutto dei suoi studi, osservazione e anche confronti con altri etologi.
Avevo un bellissimo ricordo di quel pomeriggio al sole, in montagna. Mancava poco all’auto, quando Maya decise di rotolarsi dentro ad un’enorme cacca di mucca!!!
Ora alzi la mano chi non ha mai vissuto questo dramma o uno simile, non ci credo che sono l’unica!
Ma perché i cani si rotolano nelle cose più puzzolenti e marce che trovano?
In realtà, mi spiace deludervi, ma non c’è un vero e proprio perchè a questo bizzarro comportamento.
Le ipotesi sono:
1) piace! Alcuni cani lo fanno come se lo desiderassero da sempre
2) il cane vuole mascherare il proprio odore assumendone uno più pungente o comunque predominante, prima di una sfida
3) il cane vuole spargere il proprio odore in giro e ne va pure fiero!
4) per coprire il suo odore nel caso senta il bisogno di allontanare da sé l’attenzione e confondere eventuali predatori
5) per soddisfare il suo grande bisogno di odorare, in ogni senso della parola
6) per mettere in risalto e far brillare la maschera colorata sul muso (esempio il clc, il border e tutti quei cani con muso diviso da nette colorazioni) simbolo di alto status
7) io ho notato che molti cani lo fanno per gioco; durante l’asilo ho avuto modo di osservare questo comportamento in molti cani. Giocano e poi, all’improvviso, odorano una pipì o altro e vi si buttano sopra! E poi via di nuovo con il gioco
8) per insicurezza
9) post toeletta per togliersi odori poco naturali che sentano su di sé
Quelle sopra riportate sono solo ipotesi, frutto di studi, osservazioni degli etologi e dello stesso Mark, ma una risposta vera e unica non esiste ancora.
Ma non sgridateli quando li vedete rotolarsi su carogne, cacche, muffe e ogni altra orripilante cosa che trovino durante le loro passeggiate. Fermateli, chiamateli, distraeteli ma non rimproverateli.
Si tratta, difatti, di un comportamento ereditato dal lupo che ha questa abitudine per coprire il suo odore e cacciare senza essere fiutato dalle prede.
A volte può essere sintomo di insicurezza: se copro il mio odore, è come se indossassi il mantello dell’invisibilità di Harry Potter!
Da San Giovanni Ilarione è tutto, ricordatevi di portare con voi le salviette umide per cani, se andate in montagna!
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