Per lavorare con il cane sono necessari amore, pazienza e capire quando fare un passo indietro
È proprio ricordando le parole del maestro Villani che voglio parlarvi dell’attivazione mentale. L’unico centro nazionale di Attivazione Mentale del cane ® in Italia è Korabilandia, diretto e gestito da Jessica Ciminnisi.
Jessica Ciminnisi e Korabilandia
Korabilandia, il centro cinofilo di Jessica, nasce a Forlì con l’idea di portare avanti la filosofia e la conoscenza di Paolo Villani che, purtroppo, dal gennaio 2016 non è più con noi.
Jessica, con la voce emozionata e tradita dall’emozione di tanti ricordi, si racconta sempre partendo dal suo brusco primo incontro con Paolo; è un’istruttrice giovane, simpatica, che ho avuto il piacere di ospitare anche nel mio precedente centro cinofilo di Gambellara.
Lo stage che avevo organizzato con lei, ritengo essere stato illuminante, molte nozioni sono state espresse, concetti adattati ad ogni cane, con il risultato di una giornata davvero costruttiva e utile per tutti.
Discriminazione olfattiva
Quello che normalmente noi proponiamo ai cani, risulta essere un gioco stimolante a mettere in atto un processo cognitivo nel quale, il cane, ragiona, risolve e discrimina ricorrendo all’uso dell’olfatto.
L’esempio classico del bicchiere girato con nascosto sotto il bocconcino. Il nosework lavora sul concetto di discriminazione olfattiva. Spesso, però, si confonde questo utilizzo istintivo dell’olfatto con l’Attivazione mentale, vediamo quindi di cosa si tratta.
Paolo Villani e la sua filosofia
Paolo Villani si è dedicato per molti anni allo studio e al lavoro con i cani. Cresciuto in un’epoca durante la quale il metodo classico prediligeva, lui stesso raccontava dei metodi coercitivi ai quali si ricorreva per addestrare i cani (alcuni purtroppo ancora in uso). Metodi che hanno piano piano lasciato il posto ad approcci più rispettosi e gentili.
Ma un giorno, il suo punto di vista cambiò… uno dei suoi cani rovesciò la ciotola dell’acqua, facendo incuriosire e quindi avvicinare un secondo cane. Villani iniziò a concepire un nuovo metodo, a riflettere sul fatto che il cane ha curiosità e mette in atto atteggiamenti e risposte a stimoli. Pose le basi di quella che poi diventò la vera attivazione mentale.
Assieme ad:
· attività fisica
· olfattiva
· obbedienza/educazione
· equilibrio/consapevolezza fisica
· l’attivazione mentale è uno dei diritti principali riconosciuti al cane.
Avere un cane significa avere dei doveri nei suoi confronti (permettergli di soddisfare i bisogni primari e secondari ai sensi di legge) ma anche rispettare questi 5 diritti.
La vera attivazione mentale
La discriminazione olfattiva che viene spesso proposta è un’attività che impegna i cani, diverte anche ma non è attivazione mentale; quest’ultima non si improvvisa e non la si apprende con qualche ora di corso.
Si lavora sul rendere indipendente il cane, per questo motivo:
· non si dovrebbe mai inviare il cane con il comando “cerca”, deve essere una sua scelta applicarsi
· non si dovrebbe gratificare mai il cane con un bravo
· si alternano giochi più complessi a giochi più semplici, per evitare sovra-eccitamento o alta aspettativa
· si mantiene il cane in una sorta di equilibrio e auto-controllo
· non si aiuta mail il cane
In una vera sessione di attivazione mentale si osserva attentamente il cane e si adatta la proposta di gioco valutando:
· a che livello è il cane
· se lavora di zampa o di muso
· se propone il senso orario o antiorario (più diffuso) attorno al gioco
· se il cane chiede conferme al proprietario
· se è iperattivo
· se ha paure
· se presenta rigidità nella parte posteriore
· se è stressato positivamente o negativamente.
Nel primo caso vedrò che il cane si stressa per ottenere un qualcosa che poi lo renderà felice e appagato; nel secondo caso il cane si stressa invano, quindi sarà tentato di agire impulsivamente. Obiettivo è ovviamente alzare il livello di stress positivo.
· se i glutei tremano (reazione di autoregolazione) o se scodinzola animatamente (per scaricare tensione e agitazione)
· se inciampa nel gioco perché entrando nel cono d’odore, si focalizza sul bocconcino e dimentica il suo corpo
· se ha movimenti armoniosi e sicuri attorno al gioco che gli viene proposto
Sulla base di questi e altri parametri, si va a proporre gradualmente un gioco sviluppato in altezza piuttosto che in larghezza; un gioco con placche scorrevoli, o un gioco con vani da aprire e via dicendo.
I giochi
I giochi utilizzati durante lo stage sono stati creati artigianalmente da Jessica Ciminnisi, alcuni addirittura erano originali di Paolo Villani. Resistenti e pesanti, il cane non li posta facilmente durante il loro utilizzo. In mille colorazioni, che vanno dal blu e dalle sfumature del verde (i colori riconosciuti dai cani) fino al rosso, giallo e arancione. Diversi colori, altezze, larghezze, strutture, materiali e rumori, li rendono unici ed estremamente utili.
Nel centro cinofilo ho a disposizione per le lezioni dei giochi più piccoli, in resina atossica, tutti creati e lavorati in Italia nel pieno rispetto dell’animale che li dovrà utilizzare.
I modelli sono delle “miniature” di quelli originali.
L’attivazione mentale non è cercare un bocconcino nascosto, ma è una vera e propria tecnica che permette di lavorare sui cani e di recuperarli anche dal punto di vista comportamentale.